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giovedì 3 novembre 2011

Atene, il bluff (riuscito) del referendum



E' durato quarantotto ore il referendum della Grecia, l'azzardo di Papandreou che ha fatto tremare i polsi ai mercati e sbigottito l'Europa messa di fronte al fantasma di una scelta non prevista che poteva travolgere tutto. "Deciderà il popolo greco se accettare o no l'accordo sui sacrifici in cambio degli aiuti per evitare la bancarotta" annuncia due giorni fa il premier greco senza nemmeno avvisare i suoi ministri, facile dire un colpo di teatro tragico visto il paese. Si presenta a Cannes convocato da Francia e Germania che chiedono bruscamente spiegazioni e intanto bloccano l'ultima rata degli aiuti. Torna ad Atene e si ritrova due suoi ministri che si dissociano dall'azzardo. Allora minaccia le dimissioni, poi le smentisce, va in parlamento e dichiara "se passa l'accordo il referendum non serve e l'accordo deve passare -dice all'opposizione- anche con i vostri voti perchè non abbiamo alternative".
Così il referendum greco in realta è stato un bluff, ultima mossa di un premier sempre piu solo, con una maggioranza che perde pezzi e un paese stanco, sfibrato dalla micidiale cura da cavallo che deve accettare tra rabbia e rassegnazione. Domani il parlamento vota l'accordo e la fiducia al suo governo. Può succedere che cada proprio lui, l'uomo dell'azzardo, e si apra la strada ad un governo di unità nazionale che alla fine però dovrà ratificare l'accordo, esattamente quello che voleva Papandreou con il bluff del suo referendum impossibile. (dal Tg2 20,30)